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INTORNO AL FIUME

C'era una volta un gruppo di quattro donzelle che si riunii con l'unico scopo di realizzare un progetto fotografico, misto ad una mini vacanza: le ingenue ignoravano ciò che avrebbe lasciato loro il segno... si trovava proprio sopra le loro teste.

La preparazione era accompagnata da esaltazione mista a traumi post aracno-incontri del 4°tipo.

 

"Non fanno mica niente questi ragnetti" disse la salvatrice di animali: non ebbe il tempo di concludere la frase che un piccolo orso peloso a 8 zampe fece capolino da sotto una valigia; "Prendetelo!Uccidetelo" sembravano i comandi della guerra di Sparta.

L'accoglienza non era stata delle migliori ma la location era sensazionale: l'american house sulla riva del fiume con sottotetto (arredato a caso) compreso di cigolante ed instabile scala: ragnatele ed inquilini a più zampe erano la ciliegina sulla torta...

Il lavoro inizia, le idee saltellavano in testa come rane nello stagno e le nuvole silenziose si avvicinavano incuriosite.

Il vento soffiava forte e gli scatti si materializzavano nella macchina fotografica regalando soddisfazione.

 

"Forse dovremmo muoverci, quelle nuvolone grigie si avvicinano sempre più" esclamò l'aracnofobica addetta al restauro: in quell'istante un boato devastò i timpani delle fanciulle che si trovavano nel bel mezzo del nulla per immortalare la donzella con la paura del temporale, in mezzo al bosco e alle zanzare.

La concentrazione delle donzelle venne appannata dall'urlo-comando di una di loro, che non venne ben identificato...

 

"Correteeeeee!!!!" era il comando impartito dalla zonzella con la reflex, mentre la stessa si trovava già a metri di distanza correndo all'impazzata.

Perché mai correre come caprette nel prato? Questo pensiero perse di significato alla vista di un muro d'acqua che avanzava verso le donzelle a velocità folle. "#@!?ì+§!<ç#@*" furono i commenti e le esclamazioni durante la folle corsa verso un riparo apparentemente inesistente.

I chicchi di grandine punzecchiavano come bigie di vetro e, come un miraggio, trovarono un gazebo come riparo: che poi fosse di zanzariera e con il tetto divelto dal vento era un piccolo dettaglio non tenuto in considerazione: forse fuori si sarebbero bagnate di meno?!?!?

Tra il rischio di ipotermia e annegamento per possibile esondazione, le donzelle si domandarono chi potesse essere la vittima di un ipotetico fulmine che non calzava scarpe di gomma: si guardarono i piedi… a mollo…

e tacquero.

 

"Vado a prendere l'ombrello! Aspettate qui!" esclamò la più incazzata, perché era stufa di prendersi palline di ghiaccio (entrate dal tetto mancante) direttamente sul copino.

L'ombrello salvò le quattro donzelle e le riportò alla casa sul fiume, zuppe come spugne di mare...

 

Il progetto sembrava sfumato ma le donzelle, dopo una doccia fredda (causa boiler k.o.), riuscirono a cavar fuori foto tante quanti ragni cavati fuori dalla casetta."

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